CalcioSerie A

La contestazione dopo il derby: clima teso in casa Lazio

Non può bastare un 4-1 a un avversario ormai retrocesso in B per cancellare l’onta della sconfitta nel derby con la Roma. I tifosi della Lazio, ieri sera, hanno contestato aspramente la squadra, con fischi durante il riscaldamento e la lettura della formazione biancoceleste e l’esposizione di uno striscione: “Non siete degni di indossare la nostra maglia”. Oggetto della contestazione anche il presidente Lotito, a cui la Curva Nord dell’Olimpico ha riservato cori e insulti.

Come se non bastasse, dopo il 4-1 rifilato alla Salernitana con doppietta di Felipe Anderson (ormai diretto verso la Juventus a costo zero) e gol di Vecino e Isaksen (di Tchaouna la rete per i campani), è arrivata un’altra mazzata per la dirigenza: l’imminente addio di Luis Alberto.

Lo spagnolo, al termine dell’incontro, ha annunciato di voler rescindere il contratto con la Lazio, da poco rinnovato sino al 2028. “Non voglio più un euro dalla Lazio, voglio lasciare al club i soldi per altri giocatori”, ha spiegato Luis Alberto, sicuro di volersi spogliare della maglia biancoceleste per iniziare un’altra esperienza, probabilmente all’estero.

“Questo club mi ha dato tanto, ma credo sia arrivato il momento di farmi da parte”, ha commentato lo spagnolo. Sulle dichiarazioni del suo giocatore non è voluto tornare Igor Tudor, che si è limitato ad analizzare il 4-1 alla Salernitana, trincerandosi dietro un: “Non commento, è una cosa tra lui e il club. Io sono contento della prestazione di stasera, ha disputato una buona gara, gli è mancato soltanto il gol”, ha tirato dritto l’allenatore croato.

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