Il destino ha voluto che il primo avversario dell’Italia di Luciano Spalletti fosse la stessa squadra che distrusse i sogni mondiali degli azzurri di Roberto Mancini. La Macedonia del Nord inaugurerà il nuovo percorso dell’Italia, dopo il burrascoso divorzio con l’attuale selezionatore tecnico della nazionale araba e l’arrivo di Spalletti, altrettanto travagliato, visti i problemi con De Laurentiis.
A Skopje, gli azzurri non dovranno fallire l’appuntamento: si correrebbe il rischio di pregiudicare la corsa agli Europei, soprattutto in vista del confronto con l’Ucraina a San Siro. Spalletti è costretto a vincere, arriva in azzurro con lo scudetto ancora cucito addosso conquistato a Napoli, dopo una stagione da sogno. Proverà a ridare entusiasmo a una nazionale un po’ afflosciata, sicuramente colpita dall’addio di Mancini, rinnovata nel modulo e in parte anche negli uomini.
Ci sarà subito Zaccagni in attacco: l’esterno della Lazio, messo sempre da parte da Mancini, è una delle novità portate da Spalletti. Spazio al 4-3-3, con Donnarumma tra i pali e la linea a quattro difensiva composta dagli intoccabili Di Lorenzo e Bastoni, più Mancini e Di Marco, questi favorito su Biraghi e Spinazzola.
A centrocampo si punterà sui muscoli di Barella e Tonali. Per la terza maglia è corsa a due tra Locatelli e Cristante, con il romanista che potrebbe spuntarla in extremis. In avanti, senza Chiesa, fermatosi per un infortunio per fortuna non grave, toccherà a Politano, che ritrova Spalletti in nazionale dopo l’ottima stagione al Napoli. Quindi il già citato Zaccagni e Immobile,, al centro del tridente, con Raspadori e Retegui soluzioni in corso d’opera.