Che fine ha fatto la Lazio di Maurizio Sarri? La squadra del bel gioco, che ha strappato il terzo posto e la qualificazione alla Champions League di quest’anno, non è ancora scesa in campo e nei primi 180’ di campionato ha incassato due pesanti sconfitte contro avversari, sulla carta, meno quotati, come Lecce (2-1 al Via del Mare) e Genoa.
I grifoni hanno sorpreso le aquile con un gol di Retegui, provocando la prima mini-contestazione dei tifosi biancocelesti, che hanno inondato di fischi la squadra all’uscita dal campo.
Il risultato poteva essere peggiore per la Lazio, se Vasquez avesse avuto una mira più precisa al 12’ del primo tempo, quando con un tiro-cross ha beccato il palo. Il gol è arrivato comunque, sei minuti dopo, quando Retegui si è avventato sulla respinta di Provedel per battere a rete. Al di là di una chance capitata a Kamada e spenta dall’intervento di Bani, la Lazio non ha fatto null’altro nel primo tempo, mentre nella ripresa, nonostante tanta buona volontà e un forcing poco concreto, gli uomini di Sarri hanno provato a evitare il secondo stop di fila, avvicinandosi al pareggio con Luis Alberto e Zaccagni, prima di colpire una traversa con Immobile.
A quel punto Gilardino si è rintanato, abbassando il baricentro con le uscite del positivo Malinovskyi e del match-winner Retegui, mentre Sarri ha mandato in campo quattro punte, tra cui Castellanos, vicino all’1-1. L’ultima occasione l’ha avuta proprio il Genoa, che ha sfiorato il 2-0 con Ekuban.
Nel post-partita Sarri ha parlato di risultato bugiardo e di calciatori, almeno in parte, non ancora al massimo della forma, tra cui Kamada, che per il tecnico toscano “è come se fosse ancora al 25 luglio”.