Il Milan continua a imbarcare acqua. Lo stop interno di sabato sera contro l’Udinese è stato solo l’ultimo schiaffo rimediato dai rossoneri negli ultimi 15-20 giorni. Dal ko interno contro la Juventus, passando per il tracollo in casa del Psg, fino alla figuraccia di due giorni fa, contro un’Udinese che mai era riuscita a vincere in campionato nelle precedenti 10 giornate.
Sul banco degli imputati ci è finito Stefano Pioli, mai così in discussione come nell’ultimo periodo, neppure dopo il 5-1 incassato nel derby contro l’Inter. Nel mirino la formazione iniziale opposta all’Udinese: il 4-4-2, con Leao esterno a sinistra e la doppia punta Jovic-Giroud è stato bocciato in 45 minuti.
Cosa succede al Milan? C’è davvero la possibilità di un esonero per Pioli? Non per il momento. A blindare il tecnico c’ha pensato il presidente Gerry Cardinale, che assisterà alla sfida contro il Psg di domani sera. Pioli non si tocca, gode della stima della proprietà e non verrà esonerato neppure se il Milan dovesse perdere contro Mbappé e compagni e ritrovarsi con un piede e tre quarti fuori dalla Champions League (e dall’Europa in generale).
Importanti, però, saranno le prossime due partite prima della sosta (Psg e Lecce), almeno per dare un segnale all’ambiente e ricompattare uno spogliatoio che sembra più spaccato del solito, con i mugugni dei big e gli scarsi apporti delle seconde linee.
L’arrivo a Milano di Cardinale sarà utile anche a definire l’eventuale e sempre più probabile ingresso in società di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese attende una proposta concreta dal patron rossonero, per sciogliere le riserve che, almeno per il momento, lo vedono parecchio distante dal ritorno al Milan, in veste di collante tra squadra e dirigenza.