GIAPPONE-CROAZIA 2-4 d.c.r. (1-1 al 120’)
GIAPPONE (3-4-3): Gonda 6,5; Tomiyasu 5,5, Yoshida 5.5, Taniguchi 6; Ito 6, Endo 6,5, Morita 6,5 (1’ sts Tanaka 6), Nagatomo 6 (19’ st Mitoma 5); Doan 6 (42’ st Minamino 5), Maeda 7 (19’ st Asano 6), Kamada 5,5 (30’ st Sakai 6). All.: Moriyasu 6.
CROAZIA (4-3-3): Livakovic 9; Juranovic 6,5, Lovren 6,5, Gvardiol 6, Barisic 6; Kovacic 6 (9’ pts Vlasic 6), Brozovic 6,5, Modric 6,5 (9’ pts Majer 6); Kramaric 5,5 (23’ st Pasalic 6,5), Petkovic 5 (17’ st Budimir 5; 1’ sts Livaja 5), Perisic 7 (1’ sts Orsic 6). All.: Dalic 7.
ARBITRO: Elfath (USA) 6,5.
MARCATORI: 43’ pt Maeda, 10’ st Perisic.
SEQUENZA RIGORI: Minamino (parato), Vlasic (gol), Mitoma (parato), Brozovic (gol), Asano (gol), Livaja (parato), Yoshida (parato), Pasalic (gol).
NOTE: spettatori 42.523. Ammoniti: Kovacic, Barisic. Recupero: pt 2’, st 2’, pts 2’, sts 1’.
MIGLIORE: Livakovic.
PEGGIORE: Livaja.
Il Giappone si schianta su Livakovic, che para tre rigori e lancia la Croazia ai quarti di finale, dopo l’1-1 maturato alla fine dei supplementari: sfiderà la vincente di Brasile-Corea del Sud.
Il Giappone parte subito forte e dopo 2’ il colpo di testa di Taniguchi impegna Livakovic alla prima parata della partita. La Croazia risponde con un errore di Kramaric, che non riesce a calciare in porta dopo “un furto” di Perisic ai danni di Tomiyasu. Juranovic è, quindi, provvidenziale nell’anticipare Maeda prima che questi tirasse in porta da buona posizione.
Il match rimane piacevole e molto combattuto, il Giappone fa la partita ma è Petkovic, al 26’, ha fallire una ghiotta chance: l’attaccante punta la porta dalla sinistra, ma invece di tirare decide di appoggiare al centro e l’azione sfuma.
Al 41’ si fa vedere Kamada, al termine di un’azione prolungata, con fraseggi di prima e ottime giocate: l’esterno offensivo spara alto dopo uno zig-zag tra i difensori croati.
Il forcing giapponese ottiene i frutti sperati al 43’, quando sugli sviluppi di un corner Maeda si lancia su un pallone in area e lo spedisce in porta. Dopo un rapido controllo al Var per un presunto fuorigioco di Taniguchi, il gol viene convalidato.
Nella ripresa, dopo un tentativo al lato di Kamada, la Croazia, alla prima occasione, pareggia i conti: al 10’ è Perisic, di testa, a infilare Gonda e a rilanciare le ambizioni dei suoi.
La partita vive, quindi, di rapidi capovolgimenti di fronte. Ci prova Endo, para Livakovic, quindi è Modric a mettersi in proprio dalla distanza, ma Gonda si esalta e nega il vantaggio ai croati. Al 21’, il neo-entrato Budimir ci mette la testa, ma il pallone finisce sul fondo. È sempre Perisic, però, il più pericoloso: al 32’, l’ex Inter conclude dalla distanza, deviazione di Tomiyasu in corner. L’ex difensore del Bologna, poi, perde l’attimo e non calcia in porta da buona posizione, nell’ultima occasione creata dal Giappone prima dei supplementari.
All’extra-time è Taniguchi, di testa, a provarci per primo, ma la sua girata termina al lato. Livakovic dice no a Mitoma e si va ai rigori, dove il portiere croato si esalta parando i tiri di Minamino, Mitoma e Yoshida. La Croazia va ai quarti.