Buona la prima. Ora l’ago della bilancia per la qualificazione a Euro2024 pende di nuovo dalla parte dell’Italia. Si decide tutto a Leverkusen, lunedì sera, quando gli azzurri saranno di scena contro l’Ucraina, appaiata al secondo posto in classifica, assieme a Donnarumma e compagni, ma penalizzati dallo scontro diretto perso a Milano qualche settimana fa: all’Italia basterà non perdere per staccare un sofferto pass per Euro2024.
A Roma, nel complesso, la prova degli azzurri è piaciuta. A parte quel doppio black out (con episodi sfavorevoli, c’è da dire), che ha consentito alla Macedonia del Nord di recuperare due delle tre reti segnate dall’Italia nel primo tempo. Per qualche minuto si è rischiato il “dramma”, poi gli azzurri hanno ripreso in mano le redini dell’incontro, segnando altre due volte per il definitivo 5-2.
Nel primo tempo l’Italia è partita subito forte. Si è temuto il peggio per un duro contrasto di gioco su Chiesa, poi rimasto in campo e grande trascinatore della Nazionale, con una doppietta maturata subito dopo l’errore dal dischetto, il terzo di fila, di Jorginho, quando il risultato era già impostato sull’1-0 per l’Italia, passata in vantaggio grazie all’inzuccata di Darmian. L’attaccante bianconero ha segnato con un destro mortifero sul palo più lontano e con un tiro a giro sporcato da un difensore macedone.
A fine primo tempo, l’Italia ha in parte tirato i remi in barca consentendo ad Atanasov, prima di testa e poi con un destro deviato da Acerbi e diventato imparabile per Donnarumma, di riaprire clamorosamente i giochi. Ci ha pensato Raspadori, con un diagonale preciso sul secondo palo a respingere gli assalti di una Macedonia del Nord già eliminata, ma tutt’altro che spettatore di una partita che gli azzurri dovevano assolutamente vincere. È così è stato.
Nel finale è arrivato pure il pokerissimo di El Shaarawy, mentre sugli spalti dell’Olimpico i tifosi intonavano cori di approvazione. Lunedì si va a Leverkusen, dove ad attendere gli azzurri ci sarà un Ucraina battagliera, reduce da un turno di riposo: basterà non perdere, in caso contrario per l’Italia si spalancheranno le porte degli spareggi.