Passata la paura, Evan Ndicka si è buttato alle spalle la drammatica serata di Udine, vittima di un malore che ha provocato la sospensione della partita. Il difensore della Roma è uscito lunedì dall’ospedale di Udine. Nessun problema cardiologico o neurologico, quanto piuttosto un duro colpo al petto subito durante la partita, che ha causato un trauma toracico con minimo pneumotorace sinistro, come evidenziato dal bollettino medico pubblicato e fatto circolare dalla Roma.
Ndicka sta bene, il peggio è passato, la paura si è trasformata in voglia di tornare immediatamente in campo. Prima però dovrà rispettare un periodo di riposo. Una volta finito potrà tornare a riprendere ad allenarsi, in modo graduale e senza forzare. I tempi di recupero sono fissati sulle tre, quattro settimane. Circa un mese, dunque, il periodo da rispettare, è altrettanto possibile che la stagione del difensore possa essere terminata in anticipo.
Nei prossimi giorni Ndicka si sottoporrà a esami approfonditi per valutare lo stato di salute. L’aver evitato la diagnosi più grave (problemi di natura cardiaca o neurologica), fa ben sperare per un presto rientro in campo del difensore giallorosso.
A Udine, nel corso della ripresa, Ndicka aveva accusato un dolore acuto al petto. Si era accasciato a terra e prontamente era stato sottoposto alle cure dello staff medico giallorosso. La presenza di un defibrillatore sul rettangolo di gioco aveva fatto temere il peggio. Composto e in silenzio il pubblico della Dacia Arena aveva seguito l’evolversi delle cure del caso, quindi il trasporto in barella tra gli applausi e la decisione di sospendere la partita, accolta con rispetto anche dalla tifoseria friulana.