Stop al decreto crescita: niente sconti fiscali per gli sportivi, tra cui i calciatori, in arrivo dall’estero. In un primo momento si ipotizzava un prolungamento fino a febbraio, ma non c’è traccia nelle prime bozze del decreto Milleproroghe.
Trema la Serie A, che col decreto crescita sperava di poter portare in Italia qualche buon affare dall’estero, sfruttando le agevolazioni fiscali anche per prolungare alcuni contratti in scadenza. A partire dal gennaio 2024, niente più agevolazioni.
Mentre le società “piangono”, esulta la Lega di Matteo Salvini, che riteneva ingiusti e immorali gli sconti per gli acquisti all’estero. L’invito per i club di massima serie è investire sui giovani italiani, anziché puntare su calciatori stranieri, spesso strapagati.
Reagisce amaramente la Lega di A, con una nota emessa ieri: “Stupore e preoccupazione per le indiscrezioni relativamente alla decisione che il Consiglio dei Ministri avrebbe preso di non approvare alcuna proroga del regime fiscale speciale per gli impatriati lavoratori sportivi”.
“Tale decisione, se confermata, avrà quale unico risultato un esito diametralmente opposto a quello perseguito – prosegue la nota – . La mancata proroga produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l’erario. Qualora l’esito del consiglio dei ministri venisse confermato, la Serie A auspica che il Parlamento possa correggere questo errore che danneggia non solo il calcio italiano, ma tutto lo sport e il suo considerevole indotto”.