Un campione del mondo ed ex pallone d’oro a Udine, per salvare una squadra in crisi, l’Udinese, in affanno e reduce dal pesante ko nello scontro diretto col Verona, costato la panchina a Gabriele Cioffi. Toccherà a Fabio Cannavaro evitare una clamorosa retrocessione ai friulani. L’ex difensore di Parma, Juve, Inter e Real Madrid, campione del mondo con la Nazionale del 2006, non ha brillato nella sua prima esperienza su una panchina italiana, venendo esonerato, l’anno scorso, dal Benevento in Serie B.
Si dice pronto alla battaglia: “Oltre alla grande voglia che ho, ci sono delle difficoltà che derivano dalle diverse lingue parlate dai calciatori in rosa. La comunicazione è fondamentale. Ma per un calciatore la lingua da parlare è una sola, giocare senza avere paura. Nelle ultime partite il problema non è stato di natura fisica, ma mentale”, ha detto Cannavaro.
Con la squadra ai margini della zona retrocessione, pesantemente invischiata nella lotta per non retrocedere, a Cannavaro servirà lavorare soprattutto sulla testa dei giocatori, a iniziare dal recupero di domani, di quei 20 minuti da giocare con la Roma, partendo dal risultato di 1-1: “L’aspetto psicologico è fondamentale, la storia di questa società è importante, la tifoseria è presente e ci sta dietro. Dovremo sbagliare il meno possibile per arrivare alla salvezza”.
Cannavaro ha poi parlato dei motivi che lo hanno spinto ad accettare una situazione così spinosa: “Quando ti chiamano alcune società è difficile dire di no, a Udine si può lavorare seriamente. Il momento è complicato ma non ci penso, questa squadra ha qualità tecniche importanti, e questo aspetto mi ha convinto ad accettare”.