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Ronaldo, non brilla. È la fine di un’epoca?

Il momento che sta vivendo Cristiano Ronaldo è sempre di più tragico e nebuloso. Una discesa irrefrenabile dal Paradiso all’ultimo girone degli inferi (per citare l’opera dantesca. Il portoghese dopo sette gare stagionali è ancora fermo a quota zero, nella casella delle reti. Un bottino misero se si considera anche lo scarso minutaggio datogli da ten Hag in Premier e la gara da film Horror di ieri all’Old Trafford contro la Real Sociedad (vittoria per 0-1 in favore degli spagnoli). Al penta pallone d’oro non succedeva da quando era un diciottenne. Nella serata di ieri, nel teatro dei sogni, è calato il sipario su un’epoca. L’Europa League non è la sua vetrina preferita, ma dopo un avvio in seconda classe ai Red Devils, tra una panchina dopo l’altra, CR7 è tornato titolare, nella seconda competizione europea. Il centravanti portoghese non è riuscito mai a entrare in partita, anzi si è dimostrato per lo più goffo, lento e prevedibile. Si nota anche dall’atteggiamento che il 38enne non è tranquillo, in rottura con sia con l’ambiente che con la squadra. Ronaldo sembrerebbe esser arrivato all’ultima fermata della sua immensa carriera; e a questo punto la domanda sorge spontanea: nella serata di ieri, abbiamo assistito alla definitiva caduta del Re portoghese? 

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