Roberto Mancini si è subito consolato. Lasciata la panchina della nazionale, perché in rotta col presidente federale Gravina, l’ex selezionatore tecnico degli azzurri è pronto a trasferirsi in Arabia Saudita e a farsi ricoprire d’oro dagli sceicchi.
Da Riad ne sono certi: Mancini sarà il nuovo allenatore della nazionale saudita, guadagnando 90 milioni di euro in 3 stagioni (30 all’anno). Avrà il compito di conquistare la qualificazione ai mondiali del 2026, dopo aver mancato quelli del 2022 con l’Italia. Il primo obiettivo, però, è praticamente imminente: vincere la Coppa d’Asia a gennaio, l’ultima l’Arabia Saudita l’ha vinta 27 anni fa.
La prima uscita, invece, dovrebbe essere l’8 settembre contro la Costa Rica, seguita dall’amichevole del 12 settembre contro la Corea del Sud, prima delle qualificazioni asiatiche per il prossimo mondiale.
Secondo indiscrezioni, ad accompagnare Mancini nell’esotica e ricca avventura saudita saranno i soliti compagni d’avventura, quelli avuti al suo fianco quando era commissario tecnico dell’Italia. Da Salsano a Nuciari, da Attilio Lombardo a Gagliardi, passando per Battara, Scanavino e probabilmente Lele Oriali.
Uno smacco all’Italia, a cui rimarrà molto poco in termini di staff. Luciano Spalletti, oltre che sui suoi fidati collaboratori, potrà comunque contare su Andrea Barzagli e sull’ultimo arrivato nella famiglia azzurra, Gianluigi Buffon, nuovo capo-delegazione dell’Italia, nel ruolo che fu del compianto Gianluca Vialli.