Due anni. 24 mesi. 730 giorni. Questo il tempo che Marco Baroni ha passato sulla panchina del Lecce. Un percorso importante e che si è chiuso dopo il mancato accordo tra le parti dopo l’incontro avvenuto nella giornata di martedì 20 giugno con Corvino e Trinchera. Dopo una promozione e una salvezza, arrivata al 100esimo minuto della penultima giornata, è finita ufficialmente la storia d’amore tra l’allenatore e i salentini. Quello sguardo verso il cielo con il viso in lacrime resterà l’immagine a chiusura di un biennio davvero bellissimo e importante per Marco Baroni e tutto il suo staff con il club pugliese.
Una rosa giovane e con l’età media più bassa di tutta la Serie A oltre a una formazione costruita con un budget davvero basso per la categoria. E’ nella forza delle idee con cui il tecnico è riuscito a vincere la sfida più grande, quella della salvezza. Giovani da far crescere, tanto lavoro ed è riuscito a portare a termine un vero e proprio miracolo sostenibile.Marco Baroni ha chiuso il cerchio a Lecce e ha lasciato la panchina con due vittorie (quella in Serie B e la permanenza nella massima serie), ma con l’amarezza di non aver trovato l’intesa col club: due, gli anni di contratto chiesi dal tecnico e uno, quello offerto dalla società. Una stretta di mano, un doveroso grazie e via alla ricerca di nuove avventure.
Per Marco Baroni si parla di un ipotesi di Serie B (il retrocesso Spezia) oltre al Verona, ancora alle prese a capire se tenere la coppia Zaffaroni-Bocchetti. Scelte che ora dovrà fare anche il Lecce per la propria panchina. Salentini che avrebbero messo gli occhi su Roberto D’Aversa, con cui c’è già stato un incontro, e Fabio Pecchia, che arriverebbe per la prima volta ad allenare in Serie A dopo tante esperienze fatte, ultima l’arrivo ai playoff con il Parma.