In Milan-Napoli avremmo dovuto assistere al confronto diretto tra due astri nascenti del calcio mondiale: Rafa Leao, sulla sponda rossonera; Victor Osimhen in maglia azzurra. I due nuovi fenomeni rimarranno a guardare, fermati chi da un turno di squalifica, Leao – espulso contro la Sampdoria per doppia ammonizione – e chi da un infortunio muscolare, Osimhen, stoppato durante la goleada di Champions League contro il Liverpool.
Senza Leao e Osimhen lo spettacolo rischia di subire un duro colpo, anche se le alternative non mancano. Il Napoli, attuale capolista della Serie A, manderà in campo il georgiano Kvaratshkelia, ormai idolo dei tifosi partenopei e sempre più leader di una squadra che vola in campionato, tanto quanto in Champions League (due vittorie in due incontri, dopo il 3-0 di Glasgow).
Il Milan risponderà con l’esperto Olivier Giroud, uno che nei match-clou si esalta: per informazioni chiedere all’Inter, punita l’anno scorso con una doppietta, e in questa stagione con il guizzo del sorpasso, prima del bis concesso da Leao per il 3-2 finale.
Dunque, da una parte l’uomo venuto dall’Est, dall’altra l’attaccante arrivato dalla Francia. Ma non solo. A centrocampo si daranno battaglia Bennacer e Tonali da una parte, Anguissa e Lobotka dall’altra. Ad armare le rispettive bocche di fuoco ci penseranno Zielinski sul fronte Napoli e De Ketelaere sulla sponda rossonera.
Le difese avranno il compito di annullare gli attacchi avversari: e anche in questo caso saranno fuochi d’artificio, perché Tomori, Kjaer o, in alternativa, Kalulu proveranno a fare bella figura come Kim e Rrahmani dall’altra parte. Sulle fasce si sprinta con Theo Hernandez, chiamato a creare superiorità a sinistra, contrastato da Di Lorenzo.