Funziona, e come se funziona, il Milan delle “seconde linee” che, in un colpo solo, ha battuto il Cagliari, ha conquistato il secondo successo di fila dopo il flop nel derby, riagguantando l’Inter al primo posto in classifica. Mica male per una squadra andata sotto di un gol alla Sardegna Arena e presentatasi in campo con diverse “riserve”, che poi tanto riserve non sono. Fuori Maignan, Calabria, Krunic e il lungodegente Bennacer.
In panchina Leao e pure Giroud, che avevano bisogno di tirare il fiato. Dentro Theo Hernandez, assente contro il Verona; Loftus-Cheek, a mezzo servizio nel weekend, ma rimesso a lustro per la trasferta cagliaritana (con tanto di gol che ha chiuso i giochi, dopo il 2-1 di Tomori). Ma il Milan è stato spinto alla vittoria soprattutto dai comprimari di lusso: da Chukwueze a Okafor (a segno per il momentaneo 1-1), passando per Florenzi, che da vice-Calabria funziona alla grande, fornendo esperienza e vivacità sulla corsia destra; per Sportiello, alla seconda da titolare al posto dell’acciaccato Maignan e protagonista di un paio di interventi sicuri e salva-risultato.
Fino ad arrivare ad Adli, oggetto misterioso finora, ma sempre pronto a mettersi in gioco, uomo-spogliatoio ed elemento affidabile, a giudicare dalla prestazione offerta al centro della mediana, dove Pioli si è ritrovato di colpo a corto di titolari. Pure Musah, che lo ha sostituito nel finale, ha detto la sua, non facendo assolutamente sentire l’assenza di Krunic, fin qui insostituibile per il tecnico rossonero. Nella ripresa dentro pure Pobega, un altro su cui Pioli può sicuramente contare. Funziona il Milan delle “seconde linee”, a dimostrazione della bontà del mercato rossonero e della profondità della rosa a disposizione di Pio