Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo non si presenteranno al processo contro la Juventus, come parte civile. L’inchiesta Prisma regala ogni giorno nuove sorprese. Dopo il passo indietro del pm Santoriello e il rinvio dell’udienza preliminare, in programma il 27 marzo, ma posticipata al 10 maggio, fa notizia pure il dietrofront dei due ex calciatori bianconeri, finiti nell’inchiesta per scritture private e per alcuni accordi sottoscritti e non mantenuti dal club, sembravano pronti a presentare richieste di risarcimenti milionari nei confronti della Juventus. Invece nessuno dei due si è prestato come parte civile, anche se entrambi dovrebbero essere chiamati a testimoniare al processo, sulla rinuncia dei 4 mesi di stipendio durante l’emergenza Covid.
Né Dybala, né CR7, dunque, dovrebbero ricorrere alla giustizia penale. Lo stesso dicasi della Figc, che neppure si presenterà dinanzi al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, per fronteggiare la possibilità di una restituzione dei 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus per il caso plusvalenze (il 19 aprile è attesa la sentenza).
Intanto si viaggia verso il processo slittato al 10 maggio, a causa del ricorso presentato dalla Consob, dalla Codacons, dal Sindacato Italiano Tutela Investimenti e da qualche piccolo azionista. Sempre il 10 maggio, come richiesto dai legali del club bianconero, si discuterà la possibilità di spostare il processo da Torino a Milano o Roma. È attesa per quella data la decisione della Corte di Cassazione che scioglierà i dubbi sulla competenza territoriale.