Reset. Se Allegri avesse avuto a disposizione un immaginario tasto del computer domenica 18 settembre, avrebbe schiacciato sicuramente quello. La Juventus, dopo aver perso in Champions League contro il Benfica, è caduta anche in campionato contro il Monza, nel peggiore dei modi, cioè rivelandosi una squadra senz’anima. Non c’era nulla da salvare in quel pomeriggio, così adesso l’imperativo categorico, in vista del posticipo di domani contro il Bologna, è ripartire da zero. O quasi.
Un’indicazione di massima su come sfruttare al meglio le armi attualmente a disposizione di Allegri è arrivata dalla Nations League. La Serbia, promossa nella Lega A, ha battuto prima la Svezia con il risultato di 4-1 e poi la Norvegia (2-0) e due dei protagonisti del doppio successo sono stati Dusan Vlahovic e Filip Kostic. Soprattutto nella sfida contro Haaland, Vlahovic ha dato il meglio, segnando proprio su assist del compagno di squadra bianconero.
L’ultimo gol realizzato da Vlahovic con la maglia della Juventus è datato 31 agosto: in campionato è rimasto in panchina (misteriosamente) 90 minuti a Firenze, poi ha fatto scena muta contro Salernitana e Monza, mentre in Champions ha faticato sia contro il Psg che contro il Benfica. Colpa sua? Anche, ma non solo. Colpa di una squadra che non lo accompagna. La Serbia, allenata da Dragan Stojkovic, gioca con il 3-4-1-2, con Tadic alle spalle dello juventino e di Mitrovic. Kostic gioca a tutta fascia com’era abituato anche all’Eintracht, mentre Allegri lo ha impiegato spesso da ala nel 4-3-3. Non il suo forte. Così adesso il tecnico bianconero sta pensando a un cambio di modulo: in rosa in realtà manca un vero trequartista e Miretti, il giocatore che più si avvicina a quel ruolo, è anche in dubbio per domani, mentre Di Maria, che comunque si trova più a suo agio sulla fascia, è squalificato. Ma affiancare Vlahovic e Milik (goleador come Mitrovic) e sfruttare Kostic nel suo ruolo, sarebbe già un gran bel passo avanti.