L’Inter è Lautaro dipendente. L’attaccante argentino, per gol fatti e personalità, è un elemento imprescindibile per Simone Inzaghi. Lautaro ricopre alla perfezione il ruolo di leader del collettivo nerazzurro. Ne è un esempio l’abbraccio a Dumfries, che gli ha servito l’assist per il 2-0 contro il Lecce. L’olandese non sta attraversando un momento positivo, spesso parte dalla panchina ed è destinatario di qualche fischio di troppo. Ieri Lautaro, dopo il gol, si è avvicinato ai compagni, lo ha indicato guardando i tifosi in curva, a voler dire ‘il gol è merito suo, applaudite lui che lo merita più di me”. E i tifosi seguendo l’esempio del giocatore più rappresentativo di quest’Inter hanno riservato a Dumfries applausi scroscianti, provocando un bel sorriso a spazzar via il broncio dei giorni passati.
E per fortuna che c’è Lautaro, dal momento che Dzeko non segna dal 4 gennaio e che Lukaku non è quello di due stagioni fa. In 25 giornate ha segnato 14 gol (ben 9 nel 2023), quando l’Inter ha vinto lo scudetto ne aveva segnati uno in meno.
Quando fa gol Lautaro l’Inter vola. Il 2-0 al Lecce ha consentito ai nerazzurri di dimenticare lo scivolone di Bologna e di riappropriarsi del secondo posto, che la Lazio le aveva momentaneamente “scippato” dopo il blitz a Napoli. Inzaghi, però, può sorridere anche per un Mkhytaryan in ottima forma (sua la rete del vantaggio contro i salentini) e di un Gosensfinalmente tornato ai livelli raggiunti ai tempi dell’Atalanta.