Giovanni Stroppa non si tocca, rimane lui l’allenatore del Monza. “La squadra sta dando segnali, non va dimenticato che abbiamo affrontato cinque delle prime sei in classifica”, ha spiegato Adriano Galliani, confermando la fiducia al tecnico lombardo.
La classifica, per ora, è impietosa: 0 punti dopo 5 gare, tutte perse. Non solo: il Monza ha il peggiore attacco e la peggiore difesa. Numeri impietosi, che si scontrano con l’ottimismo dell’amministratore delegato dei brianzoli: “Continuiamo a lavorare, solo con il lavoro si superano le difficoltà”, ha proseguito Galliani.
Stroppa, che ha guidato il Monza alla conquista della prima storica promozione in Serie A, gode ancora di alcuni crediti maturati la passata stagione. Scacciati via, almeno per il momento, Roberto Donadoni, Roberto De Zerbi e Aurelio Andreazzoli, le cui candidature sono venute fuori all’indomani dello stop interno subito contro l’Atalanta.
Galliani non vuole cambiare, all’orizzonte c’è la sfida in casa del Lecce, scontro diretto per la salvezza e probabile spartiacque della stagione del Monza. Ma se dovesse toppare ancora, perdendo pure in terra salentina, a quel punto Stroppa potrebbe terminare la sua esperienza in Brianza per essere sostituito da uno dei tre papabili candidati elencati sopra.
“Credo in quello che faccio, vado avanti per la mia strada. Sento la fiducia della società, ma non voglio nascondermi. Mi prendo le mie responsabilità, ma è pur vero che la squadra è stata completata il primo settembre”, ha chiarito Stroppa, riferendosi agli arrivi di Izzo, Ferrarini e Rovella.
Ad oggi il Monza sta pagando la rivoluzione messa in atto da Galliani e Antonelli e alcuni sfortunati eventi, come il grave infortunio capitato a Ranocchia, out fino a dicembre, e le precarie condizioni atletiche dei pezzi pregiati della rosa: Petagna, Marlon e Pablo Marì su tutti.
Urge, però, un cambio di rotta. Lo sa pure Stroppa che, subito dopo aver perso contro l’Atalanta ha tuonato: “Cosa devo fare? Mollare? Ma non ci penso proprio”.