“È il peggior arbitro che abbia mai incontrato nella mia carriera. Tecnicamente è orribile e a livello umano non è empatico, non crea rapporti con nessuno. Noi, come Roma, non abbiamo la forza di dire questo arbitro non lo vogliamo come fanno altre società in Italia”. Jose Mourinho non ci aveva girato troppo attorno in conferenza stampa al termine della partita persa dalla sua squadra contro il Monza all’U Power Stadium.
Il destinatario delle sue parole era Daniele Chiffi, l’arbitro della suddetta gara, reo di non aver gestito al meglio la partita. Sarebbero dovute arrivate delle scuse o, quantomeno, una lettera in cui Mourinho chiariva i motivi che lo avevano portato a fare quelle affermazioni al termine del match. Scuse mai arrivate dal tecnico ed ecco perché il Tribunale Federale Nazionale ha deciso di squalificare per dieci giorni l’allenatore (dovrebbero equivalere alle prime due giornate della prossima Serie A) e in aggiunta anche un’ammenda di 50 mila euro per lui e la società. Non è servito il lavoro di patteggiamento che i legali del club avevano portato avanti in questo mese e mezzo per evitargli un ulteriore squalifica dopo quella in Europa. Dall’UEFA erano arrivate, qualche giorno fa, quattro giornate per José Mourinho, una stangata che, se confermata, lo terrebbe fuori fino al 30 novembre dalle competizioni internazionali.
Ora la Roma dovrà valutare tutte le carte e le motivazioni che hanno spinto il Tribunale Federale Nazionale a squalificare l’allenatore giallorosso e soltanto dopo aver letto e compreso tutta la documentazione deciderà se fare o meno ricorso per provare a ridurre la sanzione inflitta al tecnico portoghese.