A Napoli non si pensa ad altro da settimane. Lo scudetto è più che mai vicino, mai come adesso, da 33 anni a questa parte. Se il Napoli dovesse battere la Salernitana e la Lazio non vincere a Milano contro l’Inter, anche l’aritmetica dovrà piegarsi allo strapotere azzurro.
Lo slittamento del derby campano da domani a domenica alle 15 è stato formalizzato ieri, ma da giorni si ipotizzava un cambio di programma, con il posticipo del match contro la Salernitana, decisivo al pari di Inter-Lazio per le sorti dello scudetto.
Il Napoli ci arriva col vento in poppa, reduce dalla vittoria a Torino, sull’onda d’urto generata dal gol di Raspadori al 93’ contro la Juventus. Il Maradona è sold out da giorni, De Laurentiis ha già chiesto ai tifosi di comportarsi in modo educato e di godersi la festa. La città sarà blindata per l’occasione, auto vietate e 91 varchi e maxi area pedonale per permettere gli eventuali festeggiamenti, se dal Maradona e dal Meazza dovessero arrivare buone notizie, che nella città del Vesuvio attendono dal 1990, anno del secondo e ultimo, almeno per il momento, scudetto degli azzurri. Era il Napoli dell’ultimo Maradona, oggi è il Napoli di un gruppo granitico guidato da Spalletti, dal quale emergono le qualità di Osimhen e Kvaratskhelia.
Ma come festeggerà lo scudetto il Napoli? Non sul pullman scoperto, che difficilmente verrà organizzato per domenica. Nel frattempo lo slittamento del confronto con la Salernitana ha beffato i partenopei, dal momento che non ci sarebbero alberghi pronti ad accogliere la squadra, a causa dell’afflusso di gente proveniente da tutta Italia per festeggiare il trionfo. I calciatori potrebbero ritrovarsi direttamente a Castelvolturno per la partita.