La speranza di vedere giocare Cristiano Ronaldo nuovamente in Italia, stavolta con la maglia del Napoli, è svanita nel primo pomeriggio del 31 agosto, penultimo giorno di mercato. Il campione portoghese non si trasferirà ai piedi del Vesuvio: Jorge Mendes, il suo procuratore, finché ha potuto, ha spinto il suo prezioso assistito ad accettare l’idea di giocare con il Napoli. In realtà, il club partenopeo non ha mai ricevuto una proposta vera e propria dal Manchester United per favorire l’arrivo in Italia di CR7 in cambio di Victor Osimhen, che avrebbe dovuto rinforzare i Red Devils. L’intenzione di Mendes, più che di quelle dei due club – Napoli e Manchester United – era evitare a Ronaldo di scivolare sempre più ai margini del progetto Red Devils, soprattutto dopo l’ufficialità dell’ingaggio di Antony dall’Ajax. A quel punto, considerato che il Manchester United s’era rinforzato in attacco, è parso evidente che non ci sarebbero stati affondi per Osimhen, valutato 100 milioni di euro dal Napoli. Tantomeno la possibilità di rivedere Ronaldo in Serie A, con lo stipendio interamente pagato dalla sua attuale squadra. Fine dei giochi dunque, ma quale sarà il futuro di CR7? Il portoghese vuole assolutamente giocare in Champions League e starebbe strizzando l’occhio al Chelsea. Al momento, però, i Blues di Tuchel non sembrano avere alcuna intenzione di puntare su Ronaldo, snobbato pure dai connazionali dello Sporting Lisbona, che non avrebbero poi la possibilità di coprire l’intero ingaggio. CR7 è in un vicolo cieco: nessuno è più disposto a fare carte false pur di prenderlo e non è ben visto neppure nello spogliatoio del Manchester United. Secondo alcune indiscrezioni rilanciate da ESPN, i compagni di squadra l’avrebbero definito “un dolore al c..o” (pain in the ass), ovvero un “pesantone” che non vuole mai perdere e sempre pronto a puntare il dito contro gli errori o le carenze dei suoi compagni.