Vola il Napoli, senza avversari nelle vicinanze, con la consapevolezza di essere una grande squadra. Il gruppo azzurro non conosce ostacoli e spazza via avversari uno dietro l’altro: l’ultimo, in ordine cronologico, è la Cremonese, travolta 3-0 al Maradona, quasi fosse un allenamento a porte aperte.
Lo Scudetto, il terzo della storia dei partenopei, si avvicina: +16 sull’Inter, chiamato a rispondere presente stasera a Marassi, contro la Sampdoria, per tenere accesa la fiammella della speranza e dare ancora imprevedibilità a un discorso quasi chiuso.
Il Napoli di Spalletti è una macchina perfetta: altri tre gol segnati, stavolta alla Cremonese, che ha resistito fin quando ha potuto, rimanendo in partita dopo la rete di Kvaratskhelia nel primo tempo, subendo la seconda e terza segnatura nella seconda parte della ripresa, ad opera del “solito” Osimhen e di Elmas, riserva di lusso e goleador d’eccezione se si guarda al rapporto minuti giocati-gol.
Ma il Napoli è tanto altro oltre alle sue bocche di fuoco. La coppia difensiva formata da Kim e Rrahmani continua a dare affidabilità, tanto che Meret deve compiere sempre meno interventi nel corso delle partite. Ma è a centrocampo che il Napoli sembra indistruttibile. Lobotka argina, ricuce e fa ripartire la manovra; Zielinski regala sempre quel pizzico di imprevedibilità offensiva, seppure meno brillante di qualche giornata fa e Anguissa fa tutto quello che rimane da fare. Il 4-3-3 è un meccanismo a orologeria apparentemente semplice, ma straordinariamente efficace.
Quasi archiviato il discorso Tricolore, il Napoli può anche permettersi il lusso di pensare, dalla prossima settimana, al doppio impegno di Champions League contro l’Eintracht Francoforte, avversario sicuramente alla portata per gli azzurri, che vogliono andare il più avanti possibile nella competizione europea e far sognare i suoi tifosi.