Floppa ancora il Napoli campione d’Italia, che in quanto a buona volontà non è seconda a nessuna, ma che nel corso della partita s’affloscia e sbaglia tanto nelle due fasi, perdendo scontri diretti e punti in classifica.
Tanto possesso palla, pure a Torino contro la Juventus, ma anche tanti errori sottoporta, quelli che Kvaratskhelia, il più involuto degli azzurri, una stagione fa non sbagliava affatto. Quell’occasione avuta dal georgiano è rimasta la più nitida: solo davanti a Szczesny, ha calciato sopra la traversa, guardandosi poi intorno spaurito e deluso.
La cura Mazzarri non sta sortendo effetti sperati in termini di classifica (3 punti in 3 gare), ma almeno si vede un Napoli meglio messo in campo, più combattivo, anche se lontano parente da quello spallettiano ammirato l’anno scorso.
Un Napoli che punta sul giro palla, meno sul pressing e sull’attacco degli spazi; più sul sacrificio, che sulla qualità di gioco e sulla tecnica individuale. Pure Osimhen, a cui è stato annullato giustamente il gol del pareggio, condizione a parte, sta faticando a essere l’attaccante infallibile delle passate due stagioni.
Neppure la panchina, con gli ingressi di Simeone e Raspadori, ha dato il suo sostegno. La difesa, poi, non è sembrata irresistibile: non ha convinto Natan nel ruolo di esterno basso a sinistra. Il centrocampo, troppo leggero in alcune fasi, è rimasto orfano delle idee di Zielinski, mentre Lobotka, pur dandosi da fare, non è riuscito ad animare la manovra offensiva, soprattutto per la deludente serata di Kvara e Osimhen.
C’è tanto da fare, ancora per Mazzarri. Il sogno bis-scudetto è fuori portata, rimane viva la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, che passa da un pareggio interno col Braga. Sarà questo già un primo, grande risultato per il Napoli.