Serie A

Serie A: Lazio e Maurizio Sarri ai ferri corti

Lotito e Sarri non se le stanno mandando a dire e il caos che circonda la Lazio rischia di condurre i due a uno strappo impossibile da ricucire, che potrebbe scaturire in un clamoroso addio del tecnico toscano. Il motivo è da ricondurre alle operazioni di mercato imbastite in prima persona da Lotito, ma bocciate puntualmente da Sarri. Perso Milinkovic Savic, i biancocelesti in un mese di mercato hanno messo le mani soltanto su Castellanos, che agirà da vice Immobile (a patto che l’attaccante rimanga).
Praticamente sfumato Sow, per l’inserimento del Siviglia, Sarri aveva chiesto al suo presidente Ricci e Zielinski per rinforzare un centrocampo rimasto orfano di Milinkovic Savic. Per tutta risposta, Lotito si è fiondato su Lo Celso e su Fred, ricevendo un secco “no” da Sarri, provocando una tensione che rischia di trasformarsi in una separazione a pochi giorni dall’inizio della stagione regolare.
Nel ritiro di Auronzo di Cadore, intanto, sarebbe in atto una rivolta dei calciatori simbolo di questa Lazio: Lusi Alberto, Felipe Anderson e Zaccagni non sarebbero disposti a prolungare i rispettivi contratti se Sarri dovesse andar via. Lo stesso allenatore, durante una sessione di allenamenti, avrebbe detto di rimanere alla Lazio soltanto per i calciatori, per quel gruppo che il tecnico ha plasmato riportandolo in Champions League.
È necessario ricucire lo strappo, dunque, per evitare di far degenerare ulteriormente una situazione ingarbugliata. In settimana è previsto un faccia a faccia chiarificatore. Se sarà positivo, la Lazio ripartirà da Sarri e da qualche innesto voluto dal tecnico; altrimenti si aprirà una crisi tecnica clamorosa, che coinvolgerebbe buona parte della rosa e influirebbe pesantemente sulla prossima stagione.
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