C’è una squadra in Serie A che non ha nulla da invidiare ai top club: è l’Udinese di Andrea Sottil, allenatore emergente, al suo primo campionato in massima serie dopo una lunga gavetta nelle categorie inferiori.
L’ottima annata vissuta sulla panchina dell’Ascoli ha fatto da apripista all’approdo in A: da una squadra bianconera, a un’altra, l’Udinese, con cui ha giocato, da difensore, per quattro stagioni. Ora è quarta in classifica, con merito, in attesa che venga terminato il quinto turno di campionato.
Tre vittorie consecutive: dopo aver messo in fila Monza e Fiorentina, l’Udinese ha schiantato la Roma capolista di Mourinho, rifilandole quattro reti senza incassarne, praticando un calcio spumeggiante, dominando l’avversario, costringendolo a commettere errori in serie, puntualmente sfruttati da Udogie e compagni.
Eppure i friulani non erano partiti benissimo: sconfitta sul campo del Milan (dopo essere passati in vantaggio) e uno striminzito 0-0 in casa contro la Salernitana, condizionato, c’è da dire, dall’espulsione di Perez nel primo tempo. Poi tre successi di fila, netti, schiaccianti, con all’attivo 7 gol segnati e appena uno subito, quello di Colpani a Monza.
L’andamento casalingo è quasi perfetto: 2 vittorie (contro Fiorentina e Roma) e un pari, senza subire gol. Chi pensava che l’Udinese avrebbe incontrato problemi viste le partenze pesanti dei vari Molina, Soppy e Pablo Marì si sta ricredendo. Merito di Sottil, partito dal Siracusa, poi tecnico di Gubbio, Paganese, Catania, Livorno e Pescara: ha fatto di tutto per tenersi Udogie e ieri, contro la Roma, ha inizialmente tenuto in panchina il suo attaccante più pericoloso, Beto, ricevendo in cambio l’apporto di tutti i suoi giocatori. L’Udinese viaggia a vele spiegate. Nel prossimo turno andrà a far visita al Sassuolo, che non vince da tre turni (ma che non perde da quattro): un’occasione per calare il poker e continuare a volare in classifica.