In un campionato di Serie B grandi firme, tra Genoa, Cagliari, Bari, Brescia, Palermo e Parma, per il momento, la sta spuntando il Frosinone di Fabio Grosso. Età media tra le più basse del torneo cadetto (23,4 anni), un gioco spumeggiante messo in mostra già la passata stagione, due vittorie nelle prime due gare di campionato, attacco prolifico (4 gol) e difesa bunker (0 subiti). Numeri importanti che valgono come biglietto da visita per una stagione lunga e complicata, appena iniziata, ma già indicativa su quali saranno le squadre alle quali prestare particolare attenzione. Una di queste è il Frosinone, che il top player ce l’ha dietro la scrivania e risponde al nome di Guido Angelozzi, uno dei direttori sportivi più capaci del calcio italiano, scopritore di talenti e “costruttore” di rose a budget limitato. L’anno scorso a Frosinone si sono consolati con Alessio Zerbin, talentuoso esterno offensivo prestato dal Napoli, uno dei tanti calciatori che hanno lasciato la Ciociaria, in un vasto elenco che comprende, tra gli altri, Ricci, Charpentier, Brighenti, Maiello, Novakovich, la bandiera Mirko Gori passato alla Triestina, e soprattutto Federico Gatti, che Angelozzi prese per 100mila euro per rivenderlo alla Juventus a 10 milioni di euro. Il Frosinone ha riproposto la linea verde in ogni reparto. In porta gioca Turati, che il 5 settembre compirà 21 anni. In difesa sulla destra c’è Oyono, 21 anni pure lui, mentre al centro del reparto troveranno sicuramente spazio i vari Monterisi (20), Kalaj (22) e Bracaglia (19), che cresceranno sotto l’ala protettiva del “vecchio” Lucioni. A centrocampo la qualità non manca: Boloca di anni ne ha 23, uno in più di Lhassine Kone, arrivato dal Torino. Si dice un gran bene di Andrea Oliveri (19 anni), preso in prestito dall’Atalanta. In attacco Luca Moro (21) ha già dimostrato di non aver smarrito il senso del gol mostrato a Catania. Il reparto è ben assortito e comprende pure Caso (23 anni), Manzari (21 anni), Haoudi (21), Matarese (24), Bocic (22) e Mulattieri (21).