Il Consiglio Federale si è espresso: il Lecco potrà disputare la Serie B, non la Reggina, il cui ricorso è stato respinto dall’organo giudicante. I calabresi piombano nei dilettanti, al loro posto il Brescia, che aveva perso lo spareggio playout contro il Cosenza. Beffato il Perugia, che con l’iscrizione del Lecco rimane in Lega Pro, ma presenterà sicuramente ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, come farà la Reggina, estromessa dalla cadetteria per inadempienze amministrative, poi regolarizzate ma fuori tempo massimo. Accolta, dunque, la linea difensiva del Lecco, momentaneamente fuori dalla Serie B conquistata sul campo, vincendo i playoff con una cavalcata pazzesca, da outsider, per lo stadio non a norma. Si è dibattuto sulla perentorietà dei termini, venendo incontro al club lombardo. Disputerà le gare interne all’Euganeo di Padova.
Niente da fare neppure per il Siena. Troppe le lacune nella documentazione presentata incompleta. Per i toscani è il terzo fallimento in soli dieci anni. Il Siena si unisce al Pordenone, al loro posto Atalanta Under 23 e il Mantova, riammesso dopo la retrocessione in D tramite playout. Per l’ultimo posto in Lega Pro è corsa a quattro tra Alcione Milano, prima nella graduatoria dei ripescaggi, ma probabilmente senza uno stadio a norma; il Nardò, che segue al secondo posto, ma con le stesse difficoltà del club lombardo, Fano e Pianese, che hanno disputato la Lega Pro nel recente passato e hanno un impianto sportivo a norma.