Hanno vinto i tifosi, quelli più violenti, del Bari. Probabilmente ha prevalso pure il buon senso. Troppo alto il rischio di incidenti, il Sudtirol non ha voluto mettere a repentaglio l’incolumità di Andrea Masiello e non lo convocherà per la trasferta di domani a Bari.
La decisione è stata annunciata in anticipo rispetto all’abituale conferenza stampa di presentazione e verrà confermata quest’oggi dal direttore sportivo Paolo Bravo e dal tecnico Pierpaolo Bisoli.
Il difensore non giocherà a Bari, dove 11 anni fa, durante il derby perso in casa contro il Lecce, commise una goffa autorete, che si scoprì essere pilotata per creare un danno alla sua squadra, piombata nello scandalo calcioscommesse. Per quel gesto Masiello fu squalificato per 2 anni e 5 mesi. Tornò in campo tra le fila dell’Atalanta, poi passò al Genoa e da quest’anno gioca nel Sudtirol. Ma mai da 11 anni a questa parte ha fatto ritorno a Bari.
Quell’autorete e tutto quello che c’era dietro a un errore apparso fin da subito troppo plateale per risultare involontario, non è stato dimenticato dai tifosi baresi. Negli ultimi giorni, sui social, si sono sprecati i commenti negativi, gli insulti e le minacce da parte dei sostenitori biancorossi pugliesi nei confronti di Masiello, a tal punto che pure le autorità competenti hanno spinto il Sudtirol a prendere la decisione di non convocare il calciatore per la trasferta di Bari.
Motivi di ordine pubblico alla base della scelta del club altoatesino, che rinuncerà al difensore evitandogli una giornata pesante, contestazioni e, chissà, pure il rischio di vedere violata la propria incolumità fisica. C’è da ricordare che, negli anni scorsi, a Masiello furono “dedicati” striscioni esposti per le strade di Bari. Oggi, però, la situazione s’è fatta ancora più incandescente. Impossibile concentrarsi esclusivamente sulla partita senza intervenire drasticamente sulla convocazione del calciatore.
Intorno alle 12 di oggi, Bisoli e Bravo commenteranno la scelta di escludere Masiello dalla lista dei convocati.