Serie D

Catania e quella voglia di rivalsa

Numeri da capogiro. La città di Catania dopo il grande fallimento è tornata a sorridere; la dimostrazione di quanto accennato deriva da un pubblico strepitoso, che non ha mai smesso di stare al fianco di una squadra, che negli ultimi anni, per vicissitudini societarie, sembrava sull’orlo del precipizio. Il nuovo Catania è un club da sold out costante. Lo stadio Massimino nel successo contro il Locri, infatti, nell’ultima giornata disputata ha fatto registrare il pienone (16.700 tifosi). Non l’unico: le gare in casa hanno richiamato allo stadio almeno 15 mila persone nei confronti diretti con San Luca, Vibonese e Castrovillari. Per la Serie D sono cifre spropositate, che rievocano alla mente le otto stagioni vissute fino al 2014 dal vecchio club di Serie A. Il Catania Ssd, società fondata dall’imprenditore australiano Ross Pelligra sulle ceneri del Calcio Catania 1946, ha subito rilanciato forte una città che ha avuto il terrore di non ricominciare o di dover sopravvivere con progetti modesti o a breve scadenza. Le basi economiche solidissime di Pelligra, la campagna acquisti oculata e dispendiosa, la tradizione del calcio in una città piena di problemi hanno convinto quasi 12 mila persone ad abbonarsi. Il record della Serie D lo avevano stabilito in passato Bari e Palermo (piazze caldissime e intrise di passione). Il Catania è andato oltre quota 11 mila, stabilendo un primato assoluto.

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