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Formula uno, la saga Alonso vs Hamilton

RIVALI SEMPRE, AMICI MAI: DUE TALENTI AVVERSARI DA SEMPRE

Certe rivelazioni un po’ fanno sorridere, perché sembrano essere uscite fuori da qualche scheletro nell’armadio tirato fuori al momento opportuno. Di sicuro 15 anni fa, quando Fernando Alonso e Lewis Hamilton condividevano lo stesso muretto box, divisi al massimo da una parete, non è che i due si volessero poi un gran bene: Alonso era bicampione in carica ed era approdato in McLaren con tutta la voglia di confermarsi sul trono dopo gli anni d’oro in Renault, Hamilton era al debutto nel circus, ma già aveva l’aria di essere un predestinato. E proprio l’astio che ben presto cominciò a serpeggiare tra i due finì per costare carissimo alla casa di Woking, che si vide soffiare da sotto al naso un titolo piloti che praticamente era cosa fatta (vinse Raikkonen con la Ferrari: resta quello l’ultimo titolo riportato a Maranello). A fine stagione, poi, Ron Dennis dovette scegliere: tra i due litiganti si tenne stretto Hamilton, che l’anno dopo l’avrebbe ripagato portandogli in dote l’ultimo titolo mondiale. Alonso fu costretto a tornarsene in Renault, quando però della “vecchia” Renault era rimasto poco: cercherà poi gloria con la Ferrari, ma non tornerà mai più ai fasti del triennio 2005-2007. E quel titolo buttato al vento sul filo di lana a distanza di 15 anni grida ancora vendetta.

LA “MAZZETTA” DI FERNANDO, 15 ANNI DOPO…

A rimettere quella faida sotto la lente d’ingrandimento c’ha pensato Marc Priestley, un meccanico che ai tempi lavorava al box McLaren, che ha confessato al podcast PitStop che durante uno dei primi gran premi di quella stagione il manager di Alonso offrì una busta contenente 1.500 euro a tutti i meccanici, allo scopo di non farli lavorare sulla macchina di Hamilton. Una volta però venuta a galla la gola, gli stessi meccanici furono “costretti” ad ammettere di aver ricevuto il “gentile omaggio”, devolvendo la cifra in beneficienza. Ma quell’episodio, per come l’ha raccontato Priestley, doveva servire in qualche modo a spiegare quanto Fernando volesse in ogni modo e con ogni mezzo portare dalla sua parte i ragazzi del team, anche a spese del compagno di squadra, ma rivale in pista. Tra Alonso ed Hamilton il rapporto è sempre stato teso: l’ultimo round è storia vecchia di qualche settimana, con lo spagnolo che al team radio si lasciò scappare un epiteto non troppo cordiale nei confronti del pilota inglese dopo il contatto avuto nelle prime fasi del gran premio di Spa. Per fare pace Lewis gli ha regalato un cappellino nel successivo week-end a Zandvoort, quando Alonso lo ha poi incensato definendolo una “leggenda del nostro tempo”. E siccome la storia sembrava volesse volgere al lieto fine, ecco che quanto riportato da Priestley ha gettato di nuovo benzina sul fuoco. Perché certe rivalità in Formula Uno è bene che continuino a esistere. Con storie e leggende metropolitane annesse.

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