Un pianto scrosciante quello di Gonzalo Higuain, tra i tanti sorrisi e parole di riconoscenza a chi ha sempre creduto in lui, alla sua famiglia, alla compagna Lara e alla piccola Alma. L’attaccante dell’albiceleste, 35 anni a dicembre, annuncia il ritiro dal calcio giocato. Il Pipita lascia il mondo americano e l’Inter Miami (squadra militante nell’MLS americana), dove nella notte tra venerdì e sabato, ha deciso la sfida col Toronto del suo ex compagno di squadra Lorenzo Insigne ai tempi del Napoli. La rete è l’ultimo capolavoro di una carriera immensa, ricca di trofei, ma anche di rimpianti come quella finale persa nel Mondiale brasiliano del 2014 contro la nazionale tedesca. “Smetto in uno dei momenti migliori della mia carriera. Quest’anno mi sono divertito tantissimo ma negli ultimi 3 o 4 mesi ho preso questa decisione. È ora di godermi la mia famiglia, anche se sento un dolore nell’anima. Una professione che mi ha fatto sentire un privilegiato” – esordisce Higuain ai microfoni delle note televisioni americane. Il Pipita come anticipato ha vinto tanto: tre campionati, due Supercoppe e una Coppa di Spagna con le “merengues”, una Coppa e una Supercoppaitaliana con il Napoli, tre scudetti nazionali e due Coppe Italia con la Juventus e una Europa League con il Chelsea. In diciassette anni, inoltre, l’ex Juventus e Napoli ha segnato tantissimo: 333 reti in 708 presenze. Il vuoto però che mancherà nella sua immensa bacheca è quello del 2014 allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro. Al 21′ della prima frazione di gara della finale mondiale tra Argentina e Germania, Kroos gli servì di testa un assist involontario: solo davanti a Neuer il crudele fato gli negò la gioia del gol. La partita la vinse la Germania, con la rete di Götze nei tempi supplementari. E così la storia di Higuain, in Nazionale, è rimasta quella di essere un vice: vicecampione del mondo nel 2014 e vicecampione d’America nel 2015 e nel 2016. In Italia, invece, Gonzalo Higuain rimarrà per sempre l’uomo dei record: 36 gettoni in un campionato di serie A nella stagione 2015/16. Primato eguaglio, ma non superato da Ciro Immobile nel 2019-20. Pochi mesi dopo l’impresa, suggellata da una tripletta al Frosinone (una delle reti più iconiche e belle in rovesciata), Higuain passò dal Napoli alla Juventus, dopo che la società bianconera versò nelle casse di ADL la clausola di 90 milioni di euro. Con la casacca della Vecchia Signora la gioia degli scudetti, ma il dolore sportivo della quarta grande finale persa, nella notte del 3 giugno 2017, quando a Cardiff i bianconeri furono sconfitti 4-1 in Champions dal Real Madrid di Cristiano Ronaldo. Il tempo prima o poi passa per tutti, ma le feste di Higuain, rimarranno scalfite per sempre nel romanzo del calcio europeo e mondiale.